Nei reparti di oncologia o nella “stanza delle parole” (il mio studio), mi è capitato di accogliere tante persone che vivono un percorso di malattia e cura dovuto ad un tumore. Troppe volte, i loro racconti sono segnati da parole e frasi terribili che si sono sentite rivolgere:
– “Hai un tumore al seno? Ma quello si cura, ci sono tumori peggiori!”
– “Sono solo capelli…ricresceranno. Poi hai un bel viso, vedrai che starai bene anche senza”
– “Dai, forza, non ti lamentare che la cosa importante è che sei vivə” / “C’è chi sta peggio, non lamentarti”
– “Il cancro ti è venuto perché sei sempre così negativə”
– “E’ colpa tua e del tuo cancro se il nostro matrimonio va a rotoli/Se mi sono allontanatə da te /Se mi vedo con unə altrə/Se non possiamo avere figli”
– “Anche con un tumore si possono avere rapporti sessuali. Se non mi rispetti come partner, ne cerco unə altrə”
– ”Anche un percorso psicologico vuoi fare? Non ti bastano tutti i soldi che mi fai spendere per esami, visite e farmaci? Alla fine qui guadagno solo io”
– “Tac pulita? Beh allora basta pensarci, ormai è passato!”
– “Vada al dunque. Non posso stare sempre dietro alle sue paturnie. Lei è solo unə dei 40 pazienti che vedo questa mattina”
– ”Vorrei darti una promozione ma, sai, hai un cancro…magari non va come speri”
– “Ha una certa età, che cosa vuole che le faccia un tumore?! Al massimo le accorcerà di un giorno la vita”
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E’ VIOLENZA
Sminuire (il vissuto emotivo, la gravità della malattia, un trattamento o gli effetti) E’ VIOLENZA.
Ricattare E’ VIOLENZA.
Pretendere E’ VIOLENZA.
Schernire E’ VIOLENZA.
Accusare/criticare E’ VIOLENZA.
Costringere E’ VIOLENZA.
Esistono forme di violenza anche su donne e uomini con cancro.
Violenze subdole, mascherate, psicologiche e morali fatte di umiliazioni, linguaggi e comportamenti discriminatori.
Troppo spesso chi si trova a dover affrontare una diagnosi e un percorso oncologico vede anche negati i propri diritti, deve subire atti o parole intolleranti e aggressive che costituiscono violenza e aggiungono dolore al dolore.
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NON MERITI QUESTE FRASI
Chi le subisce può provare rassegnazione, impotenza, vergogna o colpa. Può trovarsi a giustificarle in quanto: parte del “pacchetto oncologico”, prezzo inevitabile da pagare, oppure addirittura, può pensare di meritarle.
NO.
La persona deve venire prima di ogni altra cosa.
Rispetto e dignità dovrebbero essere sempre garantiti.
E, chi gravita attorno ad una persona con cancro (personale sanitario e familiari o amici), non dovrebbero dimenticarli mai!
Se sei mira di frasi simili, ricordati che:
NON E’ COLPA TUA,
NON MERITI QUESTO,
NON DEVI INGHIOTTIRE AMARO.
Circondati piuttosto di professionisti e persone care che possano sostenerti e fatti aiutare a mettere “sani paletti” nei confronti di coloro che non ti rispettano.
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SONO QUI PER TE
Se ti riconosci tra gli esempi sopra riportati, se senti il bisogno di confrontarti con un professionista ricordati che sono qui per TE.
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Psicologa Silvia Mimmotti, Consulente di Psiconcologia
Informazioni raccolte con il contributo di Nadia Zambelli, Psiconcologa presso l’ospedale Humanitas di Milano