Quando pronunciate queste parole?
Quando… siete sicuri di rivedere/risentire una persona, di riprendere un discorso, di ricominciare da dove vi siete lasciati; ma anche quando volete rassicurare che.. Leggi tutto »
Morire sì ma non essere aggrediti dalla morte, scrive il poeta Cardarelli (1). Già, perché la morte non è un evento eccezionale o anomalo come la società degli ultimi anni ci vuole far credere. La morte è una cosa NATURALE.
E’ difficile e umano avere paura, sentirsi impotenti, soffrire. Ma è fondamentale farci sentire presenti e vicini dai nostri cari, fino a che ci è possibile. La malattia e la morte dell’altro ci ricordano che siamo esseri umani non immortali e che le persone a noi care non lo sono altrettanto. ESSERE PRESENTI è nutrire, accudire, stare assieme, guardarsi in viso, far sentire ancora l’altro parte della comunità umana. Significa inoltre dare dignità alla persona, dando importanza .. Leggi tutto »
“Sorridere sempre!
….arrendersi….beh, sì, qualche volta l’ho fatto. Ho avuto paura, ho ceduto il passo all’impotenza e alla stanchezza. A volte non basta lottare, crederci con ogni membra del proprio corpo, affidarsi alle preghiere o alle cure-quel veleno che va a combattere l’altro veleno.
A volte ci si arrende e la malattia fa un passo in avanti.
Ogni sera vado a letto e, in base a come è andata la giornata, mi dico: ‘Brava Clara, oggi sei stata più forte tu!’ oppure ‘E va beh, per oggi ha vinto lui (il cancro) ma