Si sente spesso pronunciare questa frase, io stessa sono cresciuta credendo che, determinazione e organizzazione, mi avrebbero portata lontano perché poi, per tutto il resto, si sarebbe comunque trovata una soluzione.
Ma non è sempre così e la Vita, da brava insegnante, ha trasformato queste idee.
Sì perché, sebbene sia fondamentale essere determinati, non è l’unico ingrediente ‘miracoloso’ che, da solo, porta alla realizzazione di un progetto.
Come prima cosa è necessario capire che non tutto (ahimè e per fortuna) dipende solo ed esclusivamente da noi. Capita infatti di impiegare ogni nostra forza per uno scopo ma di non riuscire comunque. Questo perché, “volere”, non è tutto.
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Proviamo ad elencare insieme quanti altri aspetti dovremmo considerare nella realizzazione di noi e di un nostro progetto:
- la voglia di mettersi in gioco
- il sostegno e la rete sociale/professionale
- le possibilità economiche
- le competenze rispetto alla gestione, al problem-solving, all’organizzazione
- il far fronte agli imprevisti
- la forza per rialzarsi ad ogni “porta che ci viene chiusa” o caduta (perché è normale cadere e ricadere prima di raggiungere un obiettivo)
- la capacità di affrontare la frustrazione
- la capacità di rivedere il proprio progetto e modificarlo in base ai cambiamenti o alle richieste
- i possibili stereotipi e i pregiudizi legati al genere e al ruolo
- l’accettazione del sacrificio
- l’umiltà di chiedere aiuto, quando serve, e di condividere (perché non possiamo sempre realizzare tutto da soli)
- la consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti
- il sapersi arrendere se si comprende che perseverare sarebbe controproducente
- il poter gioire ed essere consapevoli, al contrario, del risultato raggiunto.
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Quindi, a noi stessi e ai più giovani, insegniamo che SI PUO’, se si vuole e SE SI CONSIDERANO ANCHE TUTTI GLI ALTRI ASPETTI.
Ci e gli daremmo molte possibilità in più
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Psicologa Silvia Mimmotti