Non è mai troppo tardi per volersi bene e regalarsi un sorriso.
L’intervento dello psicologo può essere utile nell’aiuto, riscoperta e ricostruzione di se stessi.
Vorrei spiegarti meglio.
La consulenza e il sostegno psicologico sono le modalità di intervento proprie dello psicologo (legge 56/89).
Generalmente sono percorsi brevi (di pochi colloqui) a seguito dei quali la persona può decidere se continuare con un percorso psicologico.
Questi interventi si rivolgono all’individuo (bambini, adolescenti, giovani e adulti), alla coppia, alla famiglia o al gruppo che sta vivendo una condizione di disagio (personale, lavorativo, relazionale, familiare, ecc.).
Lo scopo della consulenza e del sostegno consiste: nel perseguire il processo di crescita sostenendo e sviluppando le potenzialità individuali, sollecitando il reperimento di strategie personali, promuovendo atteggiamenti proattivi e stimolando le capacità di scelta autonoma in modo da potersi riappropriare del proprio benessere emotivo e psicologico.
Contattandomi, potresti richiedere:
-consulenza e sostegno psicologico (presso lo studio privato o presso il tuo domicilio, se opportuno)
-consulenza sessuale femminile
-consulenza online
-percorsi motivazionali e di accettazione
PERCHE’ PARLO DI “PERCORSO PSICOLOGICO”?
“Percorso” nel senso di cammino.
Psicologo e persona che gli si rivolge procedono, cambiano e crescono INSIEME.
Si tratta di un supporto alla persona finalizzato ad alleviare il disagio in situazioni di vita specifiche. Con questo ultimo termine si fa riferimento: alle fasi evolutive della vita (infanzia, adolescenza, giovinezza, maturità, vecchiaia), al superamento dei compiti evolutivi (1) (2) tipici di ogni età, ad altri eventi significativi (come cambio/perdita del lavoro, stress, burnout, separazioni, perdite, tradimenti, malattie, abbandoni, lutti, ..). O, più semplicemente, si chiede un aiuto perché si sente il desiderio di voler migliorare sotto certi aspetti e si desidera stare bene con se stessi e gli altri.
Attraverso il percorso psicologico, si ammette di avere una difficoltà (e non deve essere vissuta come una vergogna! Anzi!) o un bisogno e si concede il tempo per se stessi e per elaborare pensieri o vissuti emotivi disturbanti.
PERCHÉ SCEGLIERE IL PERCORSO?
Un dolore o una situazione di disagio può bloccarci o soffocarci, può ostacolare i nostri pensieri e rendere approssimativi i nostri comportamenti. Può inoltre renderci difficoltose le giornate o turbare le nostre emozioni. A volte è utile aspettare affinché mente e cuore si plachino. Molto più spesso però è necessario PRENDERCI DEL TEMPO per: permettere chi si manifesti, comprendere e rielaborare ciò che ci disturba.
Solo così è possibile poi: recuperare le energie, ristabilirsi e rialzarsi.
Non affrontare i problemi, non ci aiuta a risolverli.
Ogni ferita comporta un segno importante ma meglio guardarne la cicatrice che attendere che si infetti.
I dolori, in particolare quelli psicologici, se ignorati possono invadere la mente e farci più male della causa stessa che li ha provocati.
Consiglio di leggere: IMPARARE DALLE ESPERIENZE NEGATIVE? https://www.psicologasilviamimmotti.it/imparare-dalle-esperienze-negative/
Dott.ssa Silvia Mimmotti
NOTE: 1 “Compiti evolutivi” = termine utilizzato da Erik Erikson e indica “situazioni non prive di difficoltà che gli individui devono risolvere in tempi specifici, altrimenti lo sviluppo stesso può venire compromesso”. Secondo l’autore il processo di costruzione dell’identità dura per tutto l’arco della vita e viene affrontato attraversando diverse fasi di sviluppo e superando specifici compiti evolutivi. 2 Erik Erikson (1902-1994): psicoanalista statunitense di origine tedesca che ha rielaborato gli stadi dello sviluppo psicosessuale di Freud e ha sviluppato la sua teoria dello sviluppo psicosociale della personalità, arricchendo il precedente modello con le variabili socioculturali che influenzano il processo di sviluppo della personalità. BIBLIOGRAFIA: D. W. Erikson, Infanzia e società, Armando, Roma, 1982, pagg. 252-255