Natale (non) piace a tutti.
Sì, hai letto bene.
Dicembre è vicino e porta con sè sentimenti contrastanti legati al lungo periodo delle festività. C’è chi lo vive con serenità e magia, “tornando un po’ bambino” e chi, invece, storce il naso.
.
Perché viene vissuto in maniera così contrastante?
Pur vivendo le medesime esperienze, ciascuno lo fa dal proprio punto di vista. Molto del rapporto odierno con il periodo natalizio dipende dalle sensazioni registrate in passato. Se abbiamo percepito ansia, tensione, tristezza, dolore tendiamo ad abbinare gli stessi pensieri e le stesse emozioni alle festività ogni volta che si presentano.
.
Ci sono altri aspetti che non vanno sottovalutati.
- La FAMIGLIA sembra assumere un significato centrale durante queste feste ma, le dinamiche interne o la lontananza fisica ed emotiva da alcuni dei suoi membri, non sempre rendono piacevole il tempo condiviso. Ricordiamoci inoltre che, la Pandemia, ha inciso profondamente nelle relazioni intra-familiari.
- Il Natale amplifica le ASSENZE e fa percepire la nostalgia e/o la solitudine. Non dimentichiamo che un lutto, un licenziamento, una separazione, un disturbo (fisico o mentale) ecc condizionano l’umore.
- La marcata ALTERAZIONE DEI RITMI abituali, tipica del periodo, costituisce di per sé un cambiamento che può essere vissuto come fonte di stress. Per non dimenticare l’agitazione e l’obbligo con i quali, alcuni, vivono: l’acquisto dei regali, la preparazione di pranzi e cenoni, gli incontri con persone/parenti, i riti e le cerimonie.
.
Come vivere, quindi, più positivamente questo periodo?
Non obbligandosi a modalità, attività ed emozioni che non si sentono.
Chiedersi piuttosto:
MA IO, CHE NATALE VOGLIO?
.
.
.
VIVI questo periodo COME MEGLIO CREDI, rispettando te stess*.
Questo ti permetterà di spezzare qualche schema che ti tiene legat* al passato o ai doveri.
.
.
.
Silvia Mimmotti, Psicologa