L’affermazione che sento maggiormente pronunciare dai ragazzi ma anche dai loro genitori: “Non so/sa studiare! Non ho/ha metodo!”.
E’ un po’ il dramma che accompagna molti studenti, e di conseguenza le loro famiglie, per tutto il periodo scolastico tanto che si sviluppa e si rafforza l’idea che “questo misterioso metodo di studio” sia solo un miraggio.
Ma che cosa significa avere metodo nello studio?
.
DEFINIZIONE
Il metodo di studio riguarda l’insieme strutturato delle tecniche, delle strategie e degli strumenti che utilizziamo durante lo studio per favorire l’apprendimento e la gestione dell’impegno nella maniera più economica, meno noiosa e produttiva possibile. Per ‘studio’ si intende sia ciò che facciamo a scuola durante le lezioni, sia il lavoro a casa.
E’ importante sottolineare che, come per lo stile di apprendimento, non esiste un unico metodo di studio valido per ciascuno studente.
Qui risiede la difficoltà perché l’insegnante o il tutor non può trasmetterne uno uguale per tutti.
E’ importante condurre piuttosto il ragazzo alla scoperta e alla costruzione del PROPRIO metodo.
.
COME FARE?
Ogni educatore può lavorare individualmente con il bambino o ragazzo per aiutarlo in questa strutturazione. E’ importante che si sviluppi in lui la consapevolezza delle proprie necessità, risorse e difficoltà.
Lo si potrebbe stimolare con domande che gli permettano di ragionare su alcuni aspetti:
-come organizzi l’ambiente (scrivania, stanza, luce, …) durante lo studio?
-come strutturi il tempo da dedicare allo studio?
-sei abituato a lavorare per obiettivi?
-quali strategie metti in atto per studiare? Portano ai risultati sperati?
-sei affaticato/annoiato dallo studio?
-ci sono delle abitudini che sei solito utilizzare e che non ti portano al risultato sperato?
-studi sempre da solo o ti fai aiutare? / hai mai provato a studiare con un compagno?
-quali strumenti utilizzi?
-…
.
CATTIVE ABITUDINI DI STUDIO
E’ utile soprattutto farlo riflettere anche sulle modalità comuni e poco costruttive che utilizza durante lo studio.
-Studiare con fonti di distrazione (televisione, cellulare, …)
-Pensare che quanto si sta apprendendo non serva
-Credere di dover sapere tutto
-Ripetere ossessivamente
-Costringersi allo studio anche quando non si è concentrati
-Vagare con i propri pensieri (per noia o stanchezza)
-Imparare a memoria (senza aver capito)
-Non pianificare il tempo della giornata
-Pensare che sia importante perdere meno tempo possibile
-Sottovalutare l’importanza delle strategie mnemoniche
-Pensare che ciò che conti sia riuscire nella verifica/nell’esame
-Fare la classica “corsa finale” perché non ci si è organizzati per tempo
-Non dare rilievo ai propri errori o attribuirne la causa solo agli altri (genitori, insegnanti, compagni).
.
CHE COSA PUO’ FACILITARE LO STUDIO
Si può introdurre il bambino/ragazzo agli aspetti e alle strategie che, invece, potrebbero aiutarlo.
E’ importante:
- decidere i momenti della giornata da dedicare all’esecuzione dei compiti e definire altresì i tempi necessari per le diverse materie (valutare l’utilizzo del PLANNING settimanale o giornaliero)
- inserire le pause utili
- stabilire gli obiettivi che si vogliono raggiungere
- delineare gli strumenti e i materiali utili (potrebbero aiutare: colori per evidenziare, post-it, fare attenzione alle parole-chiave, utilizzare mappe concettuali o software specifici, ecc)
- limitare ogni tipo di distrazione
- liberare la mente per favorire la concentrazione e l’apprendimento
- abituare all’AUTOVALUTAZIONE finale (per fare un bilancio del lavoro fatto e di come sia stato esperito).
.
STUDENTE EFFICIENTE
Le Raccomandazioni del Consiglio d’Europa del 18/12/2016 affermano che “imparare ad imparare” (metacognizione applicata all’apprendimento) è una delle competenze più importanti che un allievo deve acquisire. Questa meta-abilità si sviluppa e si evolve con la crescita dell’allievo e lo dota di uno strumento spendibile in molteplici contesti di vita, anche diversi da quello strettamente scolastico o accademico.
Lo studente efficiente è quello METACOGNITIVO ossia colui che è consapevole delle modalità di studio ottimali per se stesso.
Un approccio metacognitivo gli consente di ACQUISIRE COSCIENZA dei processi che presiedono all’apprendimento.
Egli quindi:
-crede che le sue capacità mentali possano migliorare (ha una visione incrementale delle abilità)
-ha fiducia nell’impegno graduale e applicato con attenzione e consapevolezza;
-è intrinsecamente motivato, orientato al compito e procede per step;
-conosce un ampio numero di strategie di apprendimento;
-capisce quando e perché è opportuno utilizzare determinate tecniche;
-ha ottime capacità di riflessione e pianificazione;
-non teme il fallimento perché interpreta gli errori come opportunità di apprendimento;
-possiede conoscenze approfondite di diversi argomenti e le sa recuperare velocemente.
Il sostegno dei genitori, della scuola e della società in generale è fondamentale per raggiungere tali obiettivi.
.
(LE IMMAGINI SONO PRESE DAL WEB, TUTTI I DIRITTI
SONO RISERVATI AI LEGITTIMI PROPRIETARI)