Concediti il tempo di “osservarti” e “ascoltare” le tue emozioni, le tue paure, i tuoi pensieri, il tuo corpo. Scrivere e leggere di se stessi può essere un aiuto per comprendersi meglio.
« Sono Cristiana , 57 anni , operata nel 2003 quindi a 43 anni , di carcinoma duttale in situ.
Fatta mastectomia , linfoadenectomia , ricostruzione mammaria bilaterale e chemioterapia .
Il primo anno , dalla diagnosi , attraverso la chemio e poi la ricostruzione sono stata una leonessa .
Nonostante i postumi dell’ intervento e la fatica della chemio , senza più un capello , gonfia come un pallone ero combattiva , insomma una di quelle tipe toste delle quali avevo letto .
Lo facevo per i miei figli , per mio marito, per coloro che mi amavano e forse anche per me stessa .
Dico forse perché, realmente , era come se procedessi in apnea . Tipo automa .
Non mi concedevo il lusso di avere paura .
Poi un giorno , circa 1 anno dopo la diagnosi , mi manda a chiamare la professoressa di lettere , di uno dei miei figli .
Questa Santa donna , che conoscevo molto superficialmente , sa cosa mi era capitato e in classe propone un tema . Uguale per tutti . ” Racconta di una cosa che pensi ti abbia cambiato la vita ” .
E mio figlio , racconta di me .
Un fiume di parole , un’alta marea di emozioni .
Ad un certo punto scrive : … adesso che è passato un po’ di tempo , le cose in famiglia , sono tornate normali . Discutiamo , ridiamo , ci diamo da fare ma , quando io guardo mia mamma e lei non mi vede , mi accorgo che i suoi occhi sono cambiati, che certe volte è lontana anche se è lì , accanto a me .
Ecco , cominciai a piangere lì e smisi … Boh, non me lo ricordo .
Tirai fuori tutto.
La paura per prima . L’avevo sotterrata, messa sotto chiave , nell’angolo più nascosto e più buio della mia testa .
Leggere di me stessa , vedermi finalmente da fuori . Quello che ero veramente . Una donna terrorizzata e nonostante il dolore lancinante che provavo in quel momento , affrontando finalmente me stessa sapevo che mi stavo salvando .
Mio figlio , la sua prof ( donna che non smetterò mai di ringraziare ) mi hanno dato la chiave per entrare dentro la mia paura è finalmente farci a botte.
Perché diciamocelo , siamo stupende noi donne a soffrire più nell’anima che nel corpo e raramente ci concediamo il lusso di dire basta , mi faccio aiutare .
Ecco , per me l ‘inizio della guarigione, cominciò quel giorno .
Quando decisi di guardare in faccia il cancro .
Oggi guardo le mie cicatrici e mi riconosco in loro.
Sono il mio passato e sono me .
PS Sono parecchio sorridente ^_^ »
[ringrazio di cuore e taggo con autorizzazione e piacere la fantastica donna che regala questa condivisione Cristiana Barni ]