Dare una definizione di “tempo” è complesso.
C’è il “tempo oggettivo”, come successione di eventi ed è misurabile e quantificabile.
C’è poi il “tempo soggettivo” che ha una connotazione qualitativa ed è la percezione che ognuno di noi ha dello scorrere delle cose, a cui dà un significato e un valore personale (risente di diversi fattori: piacevolezza, umore, emozioni, età, maturità, coinvolgimento, livello di stress, presenza o meno di malattie ecc).
Il “concetto lineare” di tempo, tipico del mondo occidentale, vede susseguirsi una serie di eventi, secondo una direzione e un certo ordine. Questa tipologia di tempo è misurabile.
Mentre, tipico delle culture orientali, è la “visione circolare” che vede il tempo come una sequenza che si ripete.
Nel quotidiano, si possono vivere entrambe le concezioni di tempo.
Il tempo si divide anche in Krònos e Kairòs.
Vorrei riflettere con te su questi due termini in particolare.
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Conosci la differenza tra Krònos e Kairòs?
KRONOS: “tempo che scorre” (concetto quantitativo e misurabile del tempo) opposto a KAIROS: “momento giusto/opportuno, quello in cui qualcosa di particolare accade” (concetto qualitativo del tempo).
Ma facciamo un passo indietro e veniamo da dove arrivano questi termini e perché parlarne in un sito di psicologia.
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Le origini nel mito
Secondo la Teogonia all’inizio dell’Universo c’era solo il Caos.
Successivamente nacque Gea (la Terra) che si unì ad Urano (il Cielo) e, insieme, diedero vita a titani, ciclopi e vari mostri. Urano li confinò nel Tartaro (luogo spaventoso). Gea esortò l’ultimo dei suoi figli, Krònos appunto, a ribellarsi. Vinse il padre che fuggì lasciando la Terra nelle mani del Tempo.
La storia si ripetè: Krònos, temendo di perdere il suo potere, nascose i figli (da qui la Sindrome di Crono ma questa la racconto in un’altra occasione). Uno dei figli era Zeus che, aiutato dai fratelli, riuscì a vincere il padre.
Tra i figli di Zeus viene menzionato Kairòs che però rimase una divinità poco conosciuta….
Nell’iconografia Kairòs viene rappresentato come un giovane, nudo e alato, con capelli sulla fronte e sui lati ma pelato sulla nuca.
Le sue caratteristiche: corre veloce ed è difficile da afferrare una volta che è passato.
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Ai giorni nostri
Così come nel mondo attuale in cui siamo attenti solo al tempo cronologico e sequenziale, che scorre inesorabile, dimenticandoci dell’altrettanto importante e salvifico “qui ed ora”.
La nostra vita scandita da Krònos e dimentica Kairòs.
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Perchè parlare di tutto questo?
Vorrei che, in una società assoggettata a Krònos, ci si ricordi anche e soprattutto di Kairòs perché il tempo PRESENTE è l’unica cosa che possediamo davvero.
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Silvia Mimmotti, Psicologa
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