UN DONO GRANDE: L’ESPERIENZA DI CHI HA SCELTO DI FARE UN PERCORSO PSICOLOGICO
Che cosa sta succedendo nella mia vita?
Tutto è partito da questa banalissima domanda. Era un periodo “folle”, uno di quei periodi che stenti a credere siano veri, perché continui a cadere e cerchi di fare sforzi terribili per risalire ma continui a cadere….
A quel punto devi fare una scelta: cadere definitivamente o rialzarti.
Spesso però da soli è dura, non impossibile ma dura.
Una mattina decisi di mandare una semplice mail. Era una mail indirizzata al parroco di una chiesa, con una richiesta di colloquio. Cercavo un aiuto, inizialmente un aiuto qualsiasi.
Avevo solo una certezza: dentro di me sapevo che avevo bisogno di una mano e, per la prima volta, non ho avuto paura a chiederla. Mi ricordo di aver solo pensato: se questa è la strada, la devo percorrere. Così la fortuna e il “caso” mi hanno fatto incontrare una psicologa e da lì è iniziato il cammino con lei.
Per un anno ho sofferto di attacchi di panico e nemmeno sapevo definirli tali. Nel senso che, quando mi prendevano, non li gestivo, non riuscivo a dare loro un nome. Stavo male e basta. Quando iniziavano la tachicardia e il tremolio alle mani riuscivo solo a pensare: “ODDIO MI STO AMMALANDO” o, ancora peggio, “MA Sì, NON È NIENTE, PASSERANNO!”.
Mi sono trascurata e, lasciando passare il tempo, quegli attacchi non facevano altro che peggiorare. Più mi sforzavo di ignorarli e più tornavano forti e limitanti. La mia salute mentale mi stava salutando…
Non mi vergogno a dire anche che tante volte ero arrivata persino a dire “VOGLIO MORIRE!”.
Da quando ho ripreso a parlare (e ora vi assicuro che parlo per ore) ho iniziato a liberarmi, a dare un nome al mio star male e ho cominciato a guardare le cose da un’altra angolazione.
In qualche occasione ho avuto brutti pensieri che accompagnavano timori come: “Oddio mi giudicano …mi dicono che sto perdendo tempo… che lo psicologo non risolve i problemi…”
Una cosa è vera, lo psicologo non ha la bacchetta magica e non può fare miracoli o, meglio, non può farli da solo.
Io credevo di non avere una via d’uscita ma piano piano ho iniziato a parlare delle mie difficoltà e di ciò che non riuscivo ad esternare, di ciò che mi si fermava in gola tanto che sembrava fare male e quasi ostruire il passaggio dell’aria …
Quando ti senti impotente, quando ti senti una nullità, capita proprio così. Ma il corpo dà dei segnali forti e non possiamo sottovalutarli. Non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto. Non bisogna partire con il pregiudizio verso certe figure professionali nè giudicarle: sono atteggiamenti che possono allontanare la soluzione.
La verità è che ogni cosa va guardata da più punti di vista e noi spesso ci rifugiamo nel nostro modo di vedere le cose. Questo non significa che il nostro modo di giudicare sia assolutamente errato, ma a volte può esserci qualcosa che ci sfugge.
Lo psicologo ha gli strumenti per mettere in evidenza tali aspetti, per incanalarci nella direzione corretta.
Fare un percorso psicologico non significa vedere SUBITO ogni problema risolto.
Già incontravo la mia psicologa da mesi ed è capitato che sono stata male. Ho avuto un altro attacco di panico, uno di quelli forti, tanto che pensavo fosse un infarto. Ero convinta che di lì a breve sarei morta. Sono andata dalla guardia medica che ha provato a rassicurarmi ma io non mi fidavo, ero convinta di morire. Più lo pensavo e più mi agitavo.
Mi ha quindi prescritto lo Xanax.
Non volevo assolutamente prenderlo. In quel momento ho creduto di sprofondare ancora e ancora…
Ne ho parlato con la mia psicologa che, dopo essersi informata dell’iter medico seguito e dei controlli fatti, mi ha rassicurata ancora una volta dicendomi che, secondo lei, c’era ANCORA SPAZIO E MODO PER AGIRE DIVERSAMENTE.
Mi ha fatto capire la necessità di cambiare stile di vita, di prendermi del tempo per me e per affrontare alcuni aspetti del mio vissuto. Mi ha permesso di comprendere quanto fosse importante rafforzarmi e trovare modalità mie per gestire certe situazioni. Ancora una volta, ho sentito che era giusto quanto mi veniva detto.
Per queste cose ci vuole tempo e bisogna darselo. Ho messo sul tavolo tutti i pro e i contro che una decisone come quella di CAMBIARE poteva comportare e HO SCELTO.
Piano piano. L’ho deciso io ma ero consapevole di aver qualcuno che mi avrebbe tenuto la mano, che mi avrebbe spinto quando sarebbe servito e che avrebbe creduto in me.
La mia psicologa mi ha fatto pensare e dire: CE LA POSSO FARE!
I miei attacchi di panico, lentamente, hanno acquisito un nome e, via via, anche un perché. Essi non hanno bisogno di psicofarmaci, piuttosto hanno voglia di cambiamento e di rinascita.
Oggi? Oggi non è ancora tutto completamente risolto e continuo a farmi tenere la mano.
Per rinascere, BISOGNA AVERE VOGLIA ed ENERGIE, serve TEMPO ed è NECESSARIO TROVARLO.
– DaDa –
grazie di cuore DaDa per questa, preziosa,
parte di te che hai deciso di donarci e condividere.
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