Fare consulenza o terapia è come affacciarsi ed osservare il paesaggio dell’altro.
Sento di essere infinitamente grata alle tante persone che seguo, online o in studio. Ognuna mi permette di conoscere mondi diversi, di comprendere aspetti del dolore e di affiancarla per un tratto (più o meno lungo) della sua esistenza.
Ogni giorno, entro ed esco diverse volte dalle vite degli altri.
E ogni volta mi misuro con linguaggi, modalità, capacità, emozioni diverse in base all’età, alla sofferenza o all’esperienza che l’altr* sta attraversando. Dal più piccolo che seguo (8 anni) alla più anziana (74 anni), ogni paesaggio è differente e ha le sue meraviglie da donare.
Cerco di camminare in punta di piedi nel mondo di chi ho di fronte: a volte mi scontro con le sue resistenze (normali in un percorso terapeutico) oppure abbraccio i suoi desideri, altre mi siedo al suo fianco durante le cadute (altrettanto normali) oppure gioisco quando si raggiungono obiettivi e fioriscono sorrisi.
…Spero di saper sempre apprezzare e custodire ogni paesaggio che mi si presenterà davanti e mi auguro di avere, mano a mano, maggiore competenza per poterne valorizzare la bellezza.
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Psicologa Silvia Mimmotti