Senso di colpa: aspetti positivi e negativi
Il senso di colpa è sentito da ognuno di noi in rapporto a vissuti differenti.
E’ un’emozione secondaria (non innata) che si sviluppa nella relazione con l’altro. Nasce dal giudizio personale o altrui e si collega spesso ad altre emozioni quali il rimorso, la vergogna, l’ansia, la paura.
Ha un valore adattivo, ossia “utile”, quando ci mette in guardia dagli eventi e permette di comprendere le responsabilità che abbiamo verso qualcuno o qualcosa, favorendo un cambiamento positivo dei nostri pensieri e comportamenti.
Quando invece assume un carattere negativo, di auto-rimprovero, rimorso o forte dispiacere, trasforma i pensieri e i comportamenti in controproducenti e ruminativi (ripetitivi). Può sconfinare anche in dolorose forme di auto-punizione.
Quando il Senso di colpa diventa Disturbo
Se tale vissuto si cronicizza e diventa patologico, può sfociare in veri e propri Disturbi. Uno di questi, ad esempio, è il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) nel quale, il ruolo della colpa e del senso di colpa, diventa centrale e alimenta l’atto stesso.
Come funziona il DOC?
La Dermatillomania
Tra i DOC rientra la Dermotillomania o Disturbo da Escoriazione (Skin Picking).
Tale Disturbo consiste nel pizzicare e graffiare, ripetutamente e senza riuscire a fermarsi, la pelle fino ad infiammarla e lesionarla. Tale comportamento causa emozioni quali senso di colpa e vergogna. Per porvi rimedio, il soggetto tende a ripetere l’atto arrivando spesso però a peggiorare la situazione e ad accrescere le sue emozioni alimentando il circolo vizioso.
Questo comportamento non va confuso con la dismorfofobia o l’autolesionismo.
Due chiacchiere con Elisa
Tante sono le testimonianze che, nel web, parlano della Dermatillomania. Io vi segnalo quella di Elisa, una splendida ragazza, che ho avuto la possibilità di conoscere attraverso i social. Lei ha lavorato tanto su se stessa per imparare a convivere e a gestire tale Disturbo e i correlati emotivi che ne conseguono.
Attraverso la pagina Instagram @il_mio_amico_mr_d , che vi consiglio di seguire, e tramite la sua persona, Elisa cerca di sensibilizzare circa la Dermotillomania e da un grandissimo esempio di forza, determinazione e resilienza.
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Senso di colpa e giudizio degli altri
Uno dei BISOGNI fondamentali dell’essere umano rientra nell’essere amato ed accettato. Questa necessità porta alla paura di non rientrare nei canoni ritenuti “giusti” dalla società (famiglia, gruppo, ecc) e conduce anche alla paura di venir GIUDICATI.
Si rischia quindi di mettere troppo in discussione noi stessi per il giudizio degli altri.
Fare qualcosa o pensare di fare qualcosa che non è ritenuto giusto innesca il SENSO DI COLPA. Esso, se non ascoltato e non gestito, può portare ad un’emozione molto più forte che è la VERGOGNA.
Più lasciamo che il senso di colpa abbia effetto sulla nostra mente e sui nostri comportamenti, più ci spostiamo sul versante della vergogna che è legata al senso di sè e al valore che diamo a noi stessi (=AUTOSTIMA).
Da questo, possono poi svilupparsi vissuti di infelicità, insoddisfazione, frustrazione.
Come sganciarsi dal peso del giudizio
° CHIEDITI ogni giorno CHE COSA E’ davvero IMPORTANTE PER TE.
° Non apparire, non compiacere e non stare alle aspettative altrui se non ti corrispondono.
° Prova a perseguire i tuoi valori, sii te stess*, ascolta chi sei e che cosa desideri.
° Guardati dentro e concediti di essere come vuoi.
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Come abbassare il tono dei sensi di colpa (se non c’è patologia)
Non è così automatico LIBERARSI DAL SENSO DI COLPA.
Ti lascio alcuni aspetti su cui riflettere per “abbassare” e gestire il tono del senso di colpa (se non c’è patologia!).
1 Scegli di ascoltarti e di essere onesto con te stess*: pensieri, parole e azioni coerenti con chi sei veramente.
2 Rinuncia a piacere a tutti: ci sarà sempre qualcuno che non ti approverà, forse perché si fermerà all’apparenza o per altri motivi. La perfezione non esiste e, la sua ricerca, mina l’autostima e crea sofferenza psicologica.
3 Non essere troppo dur* con te stess*. Essere meno critici rispetto alla possibilità di sbagliare lascia maggiori risorse ed energie per concentrarsi sulle cose da fare e su come farle meglio.
4 Attribuisci a te stess* solo le tue responsabilità. Non siamo responsabili della vita degli altri (a meno che non si parli di minori o persone fragili).
5 Sposta l’attenzione dal giudizio alla realtà dei fatti cioè su come ti comporti. A volte è possibile notare una discrepanza tra la percezione data dal senso di colpa (percezione errata ed ingigantita) e la realtà delle tue azioni.
6 Prova a rivedere con oggettività il tuo senso di colpa: può essere di aiuto chiedersi se si è valutato correttamente l’errore per il quale ti senti in colpa.
Immagina, ad esempio, che il tuo migliore amico/a abbia vissuto la tua esperienza: quanto la considereresti grave, se fosse capitata a lui/lei?
E se lo collocassi in un contesto temporale allargato: quanta importanza avrebbe il tuo comportamento se lo dovessi rivedere tra 1 o 3 anni? Avrebbe lo stesso peso o perderebbe rilevanza?
7 Considera se la responsabilità che senti tutta su di te è, in realtà, determinata anche da altre persone.
8 Una volta valutata l’esperienza in maniera il più possibile oggettiva e da diversi punti di vista, se capisci di aver provocato un dispiacere a qualcuno, puoi ragionare se sia possibile correggerlo.
9 Perdonati e abbracciati, hai bisogno di tutt* te stess* per ripartire. Magari quando hai agito eri troppo arrabbiat*, ansios*, trist*, distratt* per parlare/fare diversamente.
10 Cambiamo il nostro modo di vedere e di vederci. Spesso assumiamo un atteggiamento fortemente critico verso di noi, andando a colpevolizzarci per qualsiasi cosa e a giustificare gli altri.
11 Chiedi aiuto: l* psicolog* ha le competenze per aiutarti ad affrontare ciascuno dei passaggi sopra riportati.
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(LA FOTO E' PRESA DAL WEB, TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI AL LEGITTIMO PROPRIETARIO)
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Psicologa Silvia Mimmotti
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