Adesso devo fissare l’appuntamento
con lo psicologo
ma … CHE COSA GLI DICO?
Solitamente e preferibilmente il primo contatto tra psicologo e paziente avviene telefonicamente. Alcune volte, lo psicologo si contatta tramite e-mail. Questa seconda modalità è preferita da coloro che hanno maggiore imbarazzo nel parlare al telefono.
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Indipendentemente dalla procedura scelta, è possibile sfruttare l’occasione di questo primo contatto per rivolgere delle domande.
Ogni paziente, infatti, ha delle curiosità o timori che sono assolutamente naturali, soprattutto per chi non si è mai rivolto ad un professionista del settore psicologico. Lo psicologo conosce bene queste dinamiche che si possono “scatenare” nella mente del paziente, lo comprende ed è lì anche per quello. Vi svelo poi un ‘segreto’: anche il professionista ha le sue emozioni, i suoi dubbi, le sue curiosità e si crea delle aspettative su chi lo contatta. Questo è il bello dell’essere umani.
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Già da questo primo approccio, lo psicologo cercherà di raccogliere alcune informazioni: la persona che vi ha inviato/dato il contatto (libera scelta o consiglio di un altro professionista), il problema per cui si vorrebbe intraprendere un percorso con lui e le disponibilità a fissare il primo colloquio.
Queste iniziali informazioni servono al professionista per avere un primo quadro della situazione.
A chiusura del primo contatto, di sua libera iniziativa o dietro richiesta esplicita del paziente, lo psicologo potrebbe fornire alcune informazioni aggiuntive (come la posizione dello studio o il tariffario).
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È importante tenere a mente che il contatto telefonico/via email non può sostituire il primo colloquio. Al primo incontro di persona infatti sarà rimandato l’approfondimento di alcune tematiche più complesse.
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Da questo momento, avrà inizio la relazione terapeutica che si strutturerà nella forma e si adatterà alle modalità che, INSIEME, il paziente e lo psicologo vorranno darle negli incontri successivi.
Psicologa Silvia Mimmotti