Gli adolescenti possono:
vivere/comunicare le proprie emozioni e sensazioni in maniera forte;
essere molto sensibili;
avere difficoltà a gestire le relazioni e le distanze;
mostrare ribellioni;
entrare spesso in conflitto con amici e adulti;
essere inquieti;
avere un umore altalenante;
correre rischi;
chiudersi in se stessi e non comunicare;
cercare stimoli differenti;
oggi voler fare una cosa e domani l’esatto contrario;
cambiare gusti continuamente;
procrastinare scelte e decisioni;
credere e lottare con tutti loro stessi per obiettivi, ideali, sogni;
perdersi per ore (allenarsi) davanti a video, serie tv, musiche e persino muri bianchi.
Perché si comportano così?
La risposta è nel loro cervello.
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« L’adolescente ha un corpo che va come una Ferrari
e una mente che va a pedali »
(Alberto Pellai)
3 fenomeni importanti
Durante l’adolescenza si verificano delle modificazioni strutturali e funzionali nelle aree cerebrali.
I 3 fenomeni principali che permettono questo sono: PRUNING SINAPTICO (o potatura), MIELINIZZAZIONE e MATURAZIONE della CORTECCIA PREFRONTALE.
Essi favoriscono e migliorano l’efficienza dell’elaborazione delle informazioni, la velocità della comunicazione tra i neuroni e la regolazione emotiva.
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Il pruning sinaptico
Il pruning o “potatura” sinaptica rimuove, in adolescenza, circa il 50% delle sinapsi che si sono formate fino a quel momento. Questo processo fa sì che il cervello funzioni meglio, perdendo tutte le connessioni in esubero.
Più certi circuiti vengono attivati (usati) e più si rafforzeranno e si ridurrà la probabilità che vengano eliminati.
Il risultato di tale processo è che, terminata l’adolescenza (intorno ai 20/23 anni), il cervello ha meno sinapsi ma più forti, ordinate e funzionali.
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La mielinizzazione
In parallelo, in questa fase di sviluppo, la mielina (guaina che ricopre gli assoni ossia i collegamenti tra i neuroni) si arricchisce rendendo il passaggio delle informazioni (conduttività neurale) più efficiente e rapida.
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La maturazione della corteccia prefrontale
La corteccia prefrontale (lobo anteriore del cervello) si occupa di: controllo degli impulsi, competenze emotive e relazionali, pianificazione di eventi, ragionamento critico, presa di decisioni, definizione di priorità, .. Fino a che non raggiunge la piena maturazione, non riesce a compiere l’integrazione (cfr. D. J. Siegel in “La mente adolescente”) ossia a consentire lo sviluppo di complesse abilità quali: il controllo cognitivo, il pensiero globale, la comprensione di sè, le abilità sociali, la regolazione emotiva e dell’impulsività.
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Conseguenze delle modificazioni cerebrali
Questi importanti cambiamenti a livello cognitivo rendono l’adolescente fortemente “plastico” all’apprendimento, flessibile, curioso ma anche estremamente fragile e vulnerabile perché non ancora completamente sostenuto dalla piena maturità cerebrale.
Tali modificazioni portano allo sviluppo di 4 caratteristiche fondamentali dell’adolescenza:
1. ricerca continua delle novità
2. intensificarsi del coinvolgimento sociale
3. maggiore intensità emotiva
4. aumento dell’esplorazione creativa.
Ognuna di queste caratteristiche porta con sè degli aspetti positivi e la possibilità di svilupparne alcuni negativi.
La ricerca ripetuta di sensazioni forti può esporre gli adolescenti maggiormente al rischio, minimizzando gli effetti negativi; l’accrescimento delle relazioni con i pari, escludendo gli adulti, può allontanare le figure più mature e che offrono stimoli differenti; l’emotività forte e non ancora regolata aumenta anche l’impulsività, la reattività e gli sbalzi di umore; l’esplorazione non controllata può portare a vissuti di disorientamento e crisi.
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L’aiuto dell’adulto
Durante questa maturazione cerebrale hanno un ruolo ESSENZIALE: gli eventi di vita, l’educazione, la prevenzione, l’evitamento dei fattori di rischio, le relazioni, le risorse personali e ambientali.
Sopra ad ogni cosa, la presenza e l’affiancamento di un ADULTO durante l’adolescenza è fondamentale.
Aiuta ad affrontare al meglio il caos che il ragazzo sta vivendo e a favorire il suo pieno sviluppo.
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Silvia Mimmotti, Psicologa