Questo approfondimento si lega a quello di due colleghe: Donatella Valsi Psicologa e Letizia De Panfilis Psicologa e Consulente di Sessuologia. Insieme cerchiamo di trattare i disturbi mestruali in tutto l’arco di vita.
Mi concentro principalmente sullo sviluppo sessuale femminile, date le tematiche che vado ad affrontare.
I dati fanno riferimento agli articoli di letteratura e ai siti di riferimento riportati in bibliografia. Non essendo un medico specialista, mi limito a spiegare i vari disagi o disturbi (in ottica psicoeducativa) e a dare dei consigli di intervento psicologico.
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L’ADOLESCENZA E I CAMBIAMENTI ORMONALI
La pubertà è quel periodo della vita durante il quale si compie la maturazione fisica, sessuale e riproduttiva. L’età puberale si è abbassata moltissimo negli ultimi anni. La prima mestruazione (menarca) oggi può avvenire tra i 10 e i 14 anni (si parla di pubertà precoce se compare intorno agli 8/9 anni).
Le prime modificazioni corporee avvengono grazie agli ormoni (androgeni) delle ghiandole surrenali responsabili della comparsa dei primi peli, della crescita di statura e della maturazione scheletrica. Segue la maturazione delle ovaie, la stimolazione dello sviluppo mammario e la comparsa del menarca. A questo punto, con gli estrogeni prodotti dalle ovaie, si completa la maturazione dei genitali, il modellamento delle forme corporee e il
raggiungimento del picco massimo di crescita di statura. Parallelamente, nel cervello, si sviluppa l’asse ipotalamo-ipofisi. Le cellule dell’ipofisi liberano due ormoni: le gonadotropine e l’ormone luteinizzante, destinati ad agire sulle ovaie e a permettere le funzioni riproduttive ed endocrine.
Con la produzione, da parte delle ovaie, degli ormoni sessuali (estrogeni e progesterone) compaiono i caratteri sessuali secondari (seno, peluria, altezza, crescita dei genitali esterni e interni).
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LE MESTRUAZIONI
Il ciclo mestruale, che dura in media 28 giorni, inizia con il primo giorno di sanguinamento e termina con il primo giorno del periodo successivo. Durante il ciclo mestruale, estrogeni e progesterone, i due ormoni prodotti dalle ovaie determinano notevoli cambiamenti nell’endometrio, lo strato interno dell’utero, in modo che esso sia eventualmente pronto ogni mese ad accogliere un embrione qualora l’ovocita venga fecondato. Intorno al 14°
giorno del ciclo, una cellula uovo (ovocita) viene rilasciato da una delle due ovaie (ovulazione). L’ovocita migra lungo una delle due tube connesse all’utero dove può essere fecondato dallo spermatozoo.
Nel caso ciò non avvenga, si verifica il naturale sfaldamento dell’endometrio che si “rinnova” per il mese successivo e dà luogo alla mestruazione.
Sebbene l’arrivo del menarca indichi il buon funzionamento dell’organismo, solitamente i due anni successivi sono quasi sempre irregolari a causa delle normali variazioni ormonali di assestamento che possono far saltare qualche ciclo o variarne la durata e l’intensità.
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LO PSICOLOGO COME PUÒ INTERVENIRE?
L’arrivo delle mestruazioni, come tutte le trasformazioni fisiche e psicologiche dell’adolescenza, è un aspetto importante dello sviluppo di una ragazza ed è opportuno che se ne parli in famiglia.
A volte i genitori trattano poco la sfera sessuale, ancora soffocata da tabù culturali e sociali, e fanno fatica a parlarne con il pre/adolescente. Anche il vissuto con il quale l’adulto ha affrontato certe fasi della sua vita può influenzarne la discussione su queste tematiche.
Eppure sarebbe essenziale porre le basi dell’educazione sessuale (fondamentale anch’essa per il benessere generale di ogni individuo) sin dalla tenera età e creare un clima di fiducia, in questo caso con le figlie, per aiutarle a comprendere che cosa stanno vivendo. Lo psicologo può aiutare la famiglia a costruire un sano dialogo con i più giovani e può sostenere questi ultimi dando delle indicazioni di base e nel vivere i correlati emotivi
che il cambiamento può comportare.
In caso di disturbi poi, come vedremo presto, l’intervento dello psicologo invece è mirato ad affrontare, ridimensionare ed aiutare a gestire le conseguenze psicologiche, cognitive ed emotive che si creano principalmente legate al dolore, all’ansia e alla paura. Così facendo, egli migliora la comprensione e la partecipazione attiva della persona nel
prendersi cura di sè.
Il professionista può utilizzare in maniera specifica strumenti e tecniche (training autogeno, rilassamento, …) come riportato sopra.
Maggiore efficacia si avrebbe dal lavoro coordinato tra medico, specialista sanitario (come: ginecologo, ostetrica, sessuologo) e psicologo.
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DISTURBI MESTRUALI
Per quanto riguarda la fase premestruale, sebbene alcune adolescenti non presentino disturbi rilevanti, il 20% è affetta dalla Sindrome Premestruale e il 40-70% delle ragazze, di età compresa tra 12 e 17 anni, accusa dismenorrea. Circa il 5-10% mostra invece una grave forma di Sindrome Premestruale chiamato Disturbo Disforico premestruale.
Andiamo a conoscere meglio queste manifestazioni.
SINDROME PREMESTRUALE
La Sindrome Premestruale (Premestrual Syndrome, PMS) è caratterizzata da una sintomatologia di natura fisica, psicologica e comportamentale (dolore nella zona pelvica, cefalea, sensibilità emotiva, diarrea, irritabilità, edema, dolore mammario), che si verifica durante i 7-10 giorni precedenti le mestruazioni e di solito termina alcune ore dopo l’inizio delle mestruazioni. L’intensità dei sintomi sopra descritti è soggettiva, varia da persona a persona e può essere influenzata anche dallo stress.
La Sindrome Premestruale tende a presentarsi sempre con gli stessi sintomi nel medesimo periodo del ciclo della donna. La diagnosi è clinica, cioè viene fatta dallo specialista, sulla base della sintomatologia riportata dalla paziente. Per fare diagnosi, è essenziale che ci sia un periodo asintomatico coincidente con la fase follicolare del ciclo e la comparsa ciclica della sintomatologia col ciclo mestruale.
La PMS può avere diverse intensità: di grado lieve, moderato o grave.
Nel caso sia lieve, può essere di aiuto intervenire sulla regolazione del ciclo sonno-veglia, dell’attività fisica (che aumenta i livelli di serotonina, neurotrasmettitore del benessere), dell’alimentazione grazie all’aiuto del medico. Guidati dallo psicologo, si può affiancare all’intervento medico un lavoro sulle ricadute psicologiche che la sindrome premestruale può comportare e sulle tecniche quali training autogeno, rilassamento muscolare progressivo, ecc.
Per gli altri interventi, rimando alla consultazione di uno specialista.
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DISMENORREA
E’ normale che le mestruazioni provochino fastidi, in particolare nei primi giorni. L’utero è un muscolo e come tutti i muscoli si contrae e si rilassa. Queste contrazioni sono più intense durante la fase mestruale.
La dismenorrea è caratterizzata da un dolore di tipo crampiforme e colico (ossia con momenti di maggior sofferenza e momenti in cui il dolore è minore) che colpisce la parte bassa dell’addome. La sintomatologia dolorosa può estendersi alla parte bassa della schiena e agli arti inferiori e, talvolta, può associarsi a nausea, vomito, vertigini, sudorazione intensa e diarrea.
La dismenorrea primaria: compare in età giovanile con le prime mestruazioni. Il dolore inizia 1\2 giorni prima delle mestruazioni e si protrae per le 24\48 ore successive. Generalmente si attenua con il passare degli anni per scomparire spesso dopo la prima gravidanza.
La dismenorrea secondaria: è un dolore che comincia prima, è più intenso (può arrivare anche a limitare le normali attività quotidiane), dura più a lungo, non è associato ad altri sintomi e tende a peggiorare con la fine della mestruazione. Solitamente compare nell’età adulta e dopo un lungo periodo di assenza dei sintomi. Come la primaria, va valutata identificata e trattata dallo specialista che ne individua anche la causa.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE. E’ importante, in presenza di dolori, fare una diagnosi differenziale. Per questa è opportuno rivolgersi al medico e al ginecologo. A differenza della Sindrome Premestruale, il dolore nella dismenorrea rappresenta il sintomo principale. Inoltre, la PMS si verifica nella settimana che precede le mestruazioni non durante come la dismenorrea. Tuttavia, la Sindrome Premestruale e la dismenorrea possono coesistere.
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DISTURBO DISFORICO PREMESTRUALE
La diagnosi del Disturbo Disforico Premestruale va fatta dal medico competente e si basa su specifiche linee guida.
A differenza della Sindrome Premestruale (PMS), tale disturbo causa sintomi molto intensi ed invalidanti, tali da interferire con le attività giornaliere e con tutte le funzioni.
Per leggere gli approfondimenti al riguardo scritti dalla dott.ssa Donatella Valsi e dalla dott.ssa Letizia De Panfilis, collegati alle loro pagine Instagram.
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Psicologa Silvia Mimmotti, Consulente Sessuale Femminile
Bibliografia: -Banti S., Borri C., Montagnani M.S., Cargioli C., Belli S., Cotugno B., Endicott J., Oppo A., Mauri M. (2012). Premenstrual disphoric disorder: an update. Journal of Psychopathology 2012;18:261-272. -Chiarelli F., Gaspari S., D’Adamo E. Disturbi mestruali nelle adolescenti. Clinica Pediatrica, Università di Chieti -Genazzani A.D., Tortolani F. (2004). I disturbi del ciclo mestruale. riadattato da “Endocrinologia Ginecologica”, Ed. Alessandro D. Genazzani, Editeam sas, Cento (FE) Clinica Ostetrica Ginecologica, Università di Modena e Reggio Emilia. -Lanza di Scalea T, Pearlstein T: Premenstrual dysphoric disorder. Med Clin North Am 103 (4):613–628, 2019. doi:10.1016/j.mcna.2019.02.007 Sitografia: aogoi.it humanitas.it msdmanuals.com