Hai mai pensato a quante cose fai ogni giorno grazie al cellulare,
tablet o computer?
Scatto una foto al momento che mi piace mantenere.
Salvo il contatto del dentista.
Cerco l’indirizzo del negozio in cui ho visto quel vestitino che mi piace tanto.
Gioco per passare il tempo durante il viaggio in metro.
Leggo l’ultimo libro del mio autore preferito.
Seguo il corso di aggiornamento.
Preparo la bozza della mail per il commercialista.
Contatto il mio amico per la partita di questa sera.
Faccio la videochiamata con le amiche di sempre.
Appunto il titolo di quel libro che prima o poi leggerò.
Scarico l’excel che il collega mi ha inviato.
Mi vedo un’altra puntata della serie tv.
Rispondo alla chiamata della paziente che mi chiede di spostare l’appuntamento.
Fisso nell’agenda il prossimo incontro.
Disattivo la sveglia per il weekend.
Pubblico la foto del regalo ricevuto ieri.
Ordino i calzini nuovi.
Ascolto la mia canzone preferita mentre sono in fila alla posta.
Accedo all’app per ricaricare il credito.
Stampo l’autocertificazione.
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Complice il lockdown, lo smartworking e la Didattica a Distanza, nell’ultimo anno i dispositivi tecnologici sono diventati ancora più importanti. Sono una fondamentale risorsa e il principale luogo di: relazione, passatempo, studio, lavoro, compra-vendita.
Il problema però nasce quando si arriva a vivere in funzione della tecnologia ed essa diventa un’OSSESSIONE.
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IPERCONNESSIONE: SEGNALI
L’iperconnessione è caratterizzata da:
– tempo dedicato ai social e ad internet maggiore rispetto a qualsiasi altra attività;
– difficoltà a stare per troppo tempo senza tecnologia o connessione;
– agitazione e aggressività da assenza di strumenti tecnologici e connessione (NOMOFOBIA, No Mobile Phobia, paura di rimanere senza cellulare. Ha gli stessi sintomi della fobia);
– frequente collegamento ad internet e pubblicazione sui social delle proprie informazioni, condivisioni, like (LIKE ADDICTION);
– controllo frequente di wapp, messaggi, email.
Può portare a:
– isolamento sociale,
– ansia sociale,
– difficoltà ad instaurare rapporti o comunicazioni dal vivo;
– iperinformazione (a volte non vere, contrastanti o allarmistiche);
– aumento dello stress (per le troppe informazioni, per il bombardamento di notifiche, per il multitasking che la tecnologia richiede, …);
– dipendenza,
– irritabilità,
– esposizione maggiore ai pericoli della rete (cyberbullismo, rapimento dati, …).
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10 TIPS PER LIMITARE L’IPERCONNESSIONE
Per controllare o ridurre l’iperconnessione potrebbe essere utile adottare dei piccoli accorgimenti.
- Uniformare le regole a tutti i membri della famiglia. L’esempio è l’insegnamento più importante. Se a bambini e adolescenti si danno delle limitazioni, non è educativo nè corretto che l’adulto non le rispetti.
- Togliere le notifiche delle app (lasciare quelle essenziali ma circoscritte, ad esempio, alle ore di lavoro).
- Stabilire gli orari in cui controllare le notifiche e le informazioni sul web.
- Spegnere o non collegarsi ai dispositivi elettronici durante i pasti e prima di andare a dormire.
- Prima di connettersi al nostro smartphone, connettiamoci a noi stessi con qualche respiro consapevole.
- Sostituire alcune funzionalità del cellulare/tablet con altri dispositivi (es: una sveglia anzichè impostare l’app).
- Ogni tanto, staccare dal mondo social e da internet in generale (attiva la modalità aereo se non riesci a spegnerlo).
Con i bambini:
8. incoraggiare la comunicazione “dal vivo” e le attività pratiche (soprattutto in presenza di bambini e adolescenti),
9. installare dei blocchi e delle protezioni in modo da limitare l’utilizzo del computer o di internet ai soli contenuti adatti o a certe fasce orarie,
10. stabilire piccoli premi a bambini e ragazzi che hanno rispettato le regole.
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FILM CONSIGLIATO: Perfetti Sconosciuti, regia di Paolo Genovese, 2016
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Psicologa Silvia Mimmotti