Dopo la diretta della scorsa settimana, riporto qui l’intervista a 4 voci di alcuni clown di corsia dell’Associazione di volontariato Vip Vallesina Odv.
Insieme a loro entriamo ancora un po’ nell’intenso mondo della clownterapia.
.
Chi sei e come sei diventato clown di corsia?
Ciao io sono Pondicerri. Sono un clown e faccio parte di VIP Clown Vallesina. Sono un clown un po’ pasticcione e il mio forte non è la giocoleria e la micromagia ma dono tanti sorrisi.
Un mio amico ha visto il manifesto del corso base nel lontano 2016 e sapendo che cercavo un’associazione dove fare volontariato mi ha subito chiamato. Sono entrato in questo magico mondo quasi per caso e piano
piano, come un bravo diesel, ho trovato il mio spazio e il mio essere clown.
Mi chiamo Patacco all’anagrafe ma conosciuto anche come Federico. Sono diventato clown nel 2011. Già qualche anno prima avevo sentito parlare di questa clownterapia e ho voluto approfondire l’argomento informandomi meglio. da lì ho provato a intraprendere questo percorso con altre associazioni ma non esito negativo. Un giorno, poi, ho visto il manifesto del corso base (per diventare clown) di Vip Vallesina appeso in giro. Ho preso contatti ed ho iniziato il mio percorso.
Mi chiamo Ilaria e, dal 2016, anche clown Gigella. Ho deciso di mettere il naso rosso per dare il giusto spazio alla parte di me che crede fortemente alla potenza della leggerezza e dell’ironia come strumenti per arrivare alla profondità delle relazioni e delle situazioni, in particolare se complesse. Un mio amico era già clown in un’altra associazione della federazione, mi ha parlato così bene di VIP che mi sono subito messa alla ricerca dell’associazione più vicina a me…e ho trovato Vip Vallesina.
Mi chiamo Elena e il mio nome clown è Oppi, sono diventata un volontario clown nel 2012 mediante un corso di formazione tenuto dall’associazione Vip Clown Vallesina Odv. Quest’associazione fa parte di una realtà molto grande, una federazione nazionale chiamata Vip Italia Odv che ad oggi conta un totale di 70 associazioni. Il corso di formazione a cui ho preso parte ha avuto la durata di un fine settimana, alla fine del quale sono entrata ufficialmente a far parte del gruppo, potendo così prendere parte alla formazione continua e ai servizi.
Ciao sono Stefano, clown Sbrodolo, un po’ pasticcione e molto energico ed entusiasta.
Sono diventato clown nel 2006, quando in cerca di un modo per fare volontariato, mi è capitato un volantino del corso clown e anche se a me non piace mascherarmi…mi sono informato sui valori che c’erano dietro e mi ci sono rispecchiato e da lì è iniziato il mio percorso e dopo quasi 15 anni sono ancora qua.
.
Che cosa significa per te essere un volontario clown?
Pondicerri. Il mondo clown è davvero speciale… Si dice che il naso rosso sia la più piccola maschera che si possa indossare e nella mia esperienza non posso che concordare con questa definizione. Essere volontario clown significa entrare in punta di piedi dentro realtà spesso difficili e cercare di portare un sorriso e un conforto. Spesso, entro un lasso di tempo limitato, riusciamo ad incontrare persone incredibili che in alcuni casi ci danno molto più di quello che noi riusciamo a donare loro. Essere clown significa soprattutto non avere barriere o limiti ma cercare sempre dentro di sé la parte nascosta che ci consente di avvinarci agli altri e al nostro Vivere in Positivo.
Patacco. Essere clown di corsia per me significa trovare il lato positivo delle cose anche e soprattutto quando ci riesce difficile trovarlo, e portare un po’ di sollievo dove e a chi ne ha bisogno, specialmente dove si sta convivendo con una malattia.
Gigella. Crescere attraverso gli altri: mettendomi in gioco liberando del tempo per dedicarlo a chi si trova in situazioni di disagio e scegliendo di guardare l’aspetto positivo che c’è in ogni circostanza testimoniandolo.
Oppi. Essere un volontario clown per me ha un significato importante, significa portare la parte migliore di me “in giro per il mondo” e provare ad incanalare le “sue” energie per poter donare un po’ di benessere e di divertimento a tutte quelle persone che stanno vivendo un momento di difficoltà. Fare servizio come volontario clown di corsia significa entrare in punta di piedi nella vita delle persone, fare tesoro dei loro sorrisi, delle loro parole e soprattutto del loro sapersi mettere in gioco nonostante le difficoltà.
Sbrodolo. Essere volontario è per me liberare del mio tempo libero per donarlo agli altri, consapevole che quando dai ricevi sicuramente anche di più.
Nello specifico essere volontario clown, per me ha un valore aggiunto che solo il clown ti può dare: una crescita personale, fare il clown significa spogliarsi, mettersi a nudo e giocare con quelli che sono anche i tuoi limiti e difetti, un po’ prendersi gioco di sé stessi…e nel momento che ci riesci la vita assume colori diversi. Riuscire a cogliere aspetti che solo degli occhi senza il filtro razionale che nella quotidianità mettiamo in ogni cosa che facciamo, un po’ ritrovare il bambino e quindi vedere in quello che ci capita la parte di crescita e di positività.
.
(…)
Per continuare a leggere l’intervista, prosegui nel post successivo: https://www.psicologasilviamimmotti.it/la-clownterapia-pt-2/