Recentemente l’OMS ha stimato che almeno l’80% della popolazione mondiale trova nelle piante una fonte terapeutica.
Ma…
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CHE COS’È LA FITOTERAPIA
La fitoterapia è una disciplina medica che impiega, con finalità preventive o curative, farmaci di origine vegetale. Si sfruttano quindi, a scopo terapeutico, le proprietà farmacologiche di alcune molecole presenti nelle piante assunte sotto forma di infusi, decotti, estratti, tinture madri, ecc.
La fitoterapia moderna si caratterizza soprattutto per la codificazione delle regole di raccolta, di preparazione e di utilizzazione delle piante medicinali basandosi su evidenze scientifiche e cliniche.
In virtù di questo, sarebbe più opportuno considerare la fitoterapia una DISCIPLINA COMPLEMENTARE e di PARI DIGNITA’ MEDICO-SCIENTIFICA rispetto alla medicina classica. Essa viene utilizzata come prevenzione o coadiuvante alla terapia farmacologica e, in alcuni casi e sotto stretto controllo medico o di uno specialista del settore, può sostituite la stessa.
I medicinali fitoterapici sono stati ufficialmente approvati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) che ne ha verificato la loro qualità, efficacia e sicurezza. Alcuni possono essere venduti solo con prescrizione medica.
Fonte: Ministero della Salute
La fitoterapia viene erroneamente confusa con l’omeopatia, l’agopuntura, la medicina tradizionale cinese. Esse sono tutte discipline differenti seppur appartenenti al settore naturale.
Per ulteriori specifiche in tal senso, è possibile consultare il sito della Società Italiana di Fitoterapia (SIFIT).
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PERCHÉ PARLARNE IN UN SITO DI PSICOLOGIA
Alcuni sintomi fisici di problemi psicologici possono essere trattati, fino ad un certo grado, con rimedi naturali. Ad esempio, per stati ansiosi e di stress, vengono spesso utilizzati: la valeriana, la passiflora, il biancospino e l’iperico, la camomilla, la melissa, il tiglio. Essi possono rappresentare una buona alternativa alle terapie farmacologiche nei casi più lievi o possono essere associati a queste, in modo da non gravare sull’organismo con dei farmaci chimici (considerando anche i loro ridotti effetti collaterali), non creare dipendenza e permettere al soggetto di essere più attivo nel gestire il suo disagio.
Attenzione: tali prodotti vanno ad agire sul sintomo e non sulla causa del problema se essa è di origine psicologica! Questo è un punto cruciale sul quale torneremo.
Lo psicologo e lo psicoterapeuta non possono prescrivere farmaci/psicofarmaci ma possono consigliare di far riferimento ad un medico esperto di fitoterapia o un fitoterapeuta per ricorrere a degli aiuti naturali. Ridurre i sintomi di qualche disagio aiuta a stare meglio fisicamente e ad impiegare ogni altra energia nel recupero e ristabilimento del benessere psicologico.
Secondo l’ultimo rapporto del Censis elaborato a dicembre 2019, negli ultimi tre anni in Italia è aumentato di circa il 23% il consumo di psicofarmaci, in particolare di ansiolitici e sedativi. In Italia 4,4 milioni di persone ricorrono ad essi.
Con questo non voglio criticare l’utilizzo dei farmaci nè degli psicofarmaci e tantomeno chi deve ricorrere ad essi. Sono necessari e, a volte, sono l’unico intervento possibile. Il mio appello, rivolto a colleghi e pazienti, intende fare opera di sensibilizzare riguardo all’esistenza di Medicine Non Convenzionali come la fitoterapia che potrebbero essere efficaci nei casi meno gravi o coadiuvanti ad altri trattamenti nelle situazioni più problematiche.
Psicologa Silvia Mimmotti e Dott.ssa in Tecniche Erboristiche Serena Tonelli