Ieri, 10 settembre, è stata la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio.
Ogni anno circa 800 mila persone si suicidano e circa 20 milioni tentano lo stesso gesto.
Il suicidio è un fenomeno che riguarda tutto il mondo, senza distinzione di sesso ed età. In alcuni Paesi è più frequente tra la popolazione giovanile, mentre in altri tra le persone di età superiore ai 70 anni.
Le motivazioni per cui si arriva a questa decisione sono tra le più varie (depressione, psicosi, perdita del lavoro, senso di impotenza impulsività, vergogna, paura, utilizzo di alcol/droghe, solitudine, mancanza del giusto aiuto). Alcune hanno un reale desiderio di morire, altre arrivano alla morte per errore: è il caso, ad esempio, di un recente e tragico fenomeno in cui i ragazzi si deprivano volontariamente dell’ossigeno per sperimentare le sensazioni che porta. Si rivela essere, troppo spesso, uno stupido gioco estremo che può sfuggire di mano. Non a caso questo tragico “gioco” è conosciuto con il nome Blackout.
I numeri relativi ai suicidi sono IN CRESCITA a livello mondiale e, per tale ragione, si sta cercando di adottare numerose strategie di PREVENZIONE che si basano sulla salute mentale e il benessere psico-fisico.
Ognuno di noi, in quanto membro della COMUNITA’, è chiamato a ricoprire un ruolo fondamentale nel prendere atto di questo fenomeno, informarsi e cercare di fare il possibile per aiutare coloro che si trovano in difficoltà.
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COME POSSIAMO AIUTARE ED INTERVENIRE
Se sei a conoscenza di qualcuno che sta soffrendo e minaccia o mette in atto comportamenti suicidari, potresti intervenire con dei semplici ma importanti atteggiamenti:
- Agisci velocemente e con prontezza. Non aspettare che il “periodo di difficoltà passi” o che la persona possa cercare aiuto da sola. Intervieni perché spesso è proprio l’immediatezza a salvare una vita.
- Sii cosciente delle tue reazioni. Se pensi di non riuscire a reagire per l’ansia, chiedi sostegno a qualcuno di altrettanto vicino e fidato che potrebbe intervenire al tuo posto.
- Renditi disponibile, cerca di ascoltare e accogliere i bisogni e la disperazione di chi sta progettando di togliersi la vita.
- Considera la sua sicurezza. Se la cosa ti preoccupa veramente, non lasciare la persona sola. Inoltre, preoccupati di evitarle la vicinanza con qualsiasi oggetto che possa facilitarle il suicidio o il causarsi danno (come armi, medicine, alcolici, droghe). Limita anche l’accesso all’automobile.
- Non isolarti! In queste situazioni è essenziale FARE RETE. E’ bene coinvolgere le persone vicine a chi sta male (come genitori, partner, amici fidati) in modo da poter offrire loro il miglior sostegno.
- Incoraggia la persona a rivolgersi a dei professionisti. Puoi rivolgerti a: psicologi/psicoterapeuti/psichiatri, servizi di emergenza (polizia e ambulanza), servizi di salute mentale, medici di base/ASL, assistenti sociali, consulenti scolastici, coach di gruppi giovanili o sportivi, consulenza telefonica (Telefono Amico, Lifeline, …).
- Non abbassare la guardia. Continua a seguire la persona nello stato di bisogno anche quando decide di rivolgersi ad un professionista. Aiutala a preparare ciò che dovrà dire, potresti anche proporle di accompagnarla al primo appuntamento. Dopo quest’ultimo, assicurati che abbia effettivamente parlato delle sue intenzioni di suicidio e chiedile quale aiuto le è stato offerto. Sostienila, infine, ad attuare tale aiuto.
- Cosa altrettanto importante e da non dimenticare: PRENDITI CURA DI TE. Offrire assistenza a chi ha pensieri suicidi è difficile ed è emotivamente stancante, specie in un lungo periodo. Ricordati di non impegnarti da sol*. Trova sempre qualcuno con cui parlare a tua volta, che sia un amico, un familiare o un professionista qualificato.