Riflettiamo su due concetti:
NORMALITA’ : nel senso che la sessualità è naturale e ci appartiene sin dalla nascita, pertanto è ‘buona cosa’ e ‘normale’ parlarne.
TABU’ : è tutto ciò che rovina ed ingabbia la ‘normalità’, cioè in questo caso la sessualità (o meglio, il benessere sessuale). Parlarne e affrontare tale tema non dovrebbe creare vergogna né pudore … se non la lecita difesa iniziale di quando si parla di ‘qualcosa di personale’.
Altra cosa che tengo a precisare: il benessere sessuale non riguarda solo le ‘femminucce’ o le donne!
Passiamo ora a qualche definizione che potrebbe aiutarci.
Riprendendo quanto affermato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e che ho già riportato nello scorso articolo.
Il BENESSERE IN GENERALE è assenza di malattia ma anche lo stato di completo benessere fisico, psichico e sociale.
Il BENESSERE SESSUALE non è riconducibile semplicemente all’assenza di disfunzioni sessuali. Esso dipende dal rapporto che abbiamo con noi stessi, con l’altro, con il nostro corpo e con l’orientamento sessuale, dalla comprensione e dall’accettazione dei nostri timori e delle nostre fantasie erotiche.
Riguarda quindi il benessere fisico e psichico, INDIVIDUALE e CON L’ALTR*.
La sessualità è un aspetto centrale dell’essere umano in tutto l’arco di vita e comprende: il sesso, le identità, i ruoli di genere, l’orientamento sessuale, l’erotismo, il piacere, l’intimità, la riproduzione, le fantasie, il rapporto di coppia, ecc.
La sessualità è: corpo, mente, emozioni e sentimenti, individuale (scoperta e conoscenza di sé, immagine di sè, identità), sociale (partecipa e favorisce le relazioni), narrativa (contribuisce alla costruzione della nostra storia)
semantica (dà senso e significato), legame, generativa (nel senso di procreazione e costruzione di noi stessi), ludica (fondamentale!), culturale.
Pertanto, EDUCARE ALLA SESSUALITA’ significa:
-aiutare i bambini e i ragazzi ad essere se stessi
-insegnare a comprendere, seguire e rispettare i tempi di maturazione fisica, psicologica e relazionale
-trattare anche l’affettività e la relazione
-partire da una VISIONE OLISTICA: nel senso di prevenzione e promozione del benessere
TUTTO QUESTO é SESSUALITA’ POSITIVA!
ALCUNI DATI ALLARMANTI
Faccio riferimento all’indagine 2019 dell’Osservatorio “Giovani e Sessualità’ di Skuola.net, in collaborazione con Durex e con il Laboratorio di studi longitudinali in Psicologia dello sviluppo dell’Università di Firenze che ha intervistato oltre 10mila ragazzi dagli 11 anni.
I ragazzi (64%) ricercano nel web l’insegnante di educazione sessuale. Le alternative: i coetanei (38%) o il partner (27%). Quasi mai ci si rivolge ai genitori o esperti (17%). Il restante non chiede a nessuno.
I siti più cliccati per prendere informazioni di carattere sessuale: YouPorn, PornHub, RedTube, XTube [fonte: studio di gennaio 2019 dell’Università di Modena]
Più di 2 giovani su 3 (il 67%) non si sono mai sottoposti a una visita ginecologica/andrologica, il 21% lo ha fatto una volta sola, solamente per il 12% è una consuetudine. Eppure circa 1 su 3 dice di aver avuto almeno un rapporto completo.
Delle oltre 30 malattie sessualmente trasmissibili (MST), la maggior parte ne arriva ad elencare 2 o 3 oltre l’AIDS. Le MST non fanno paura semplicemente perché non si conoscono: 1 su 4 ignora che possano essere asintomatiche, 2 su 5 che possano portare all’infertilità.
Educazione sessuale
Dove si fa ‘educazione sessuale’ la consapevolezza migliora.
EDUCARE ALLA SESSUALITA’ NON significa:
-inculcare ai bambini e ai giovani idee e valori estranei alla loro natura
-reprimere istinti o far rientrare le persone entro una media normativa
-istigare e incoraggiare i più piccoli e i ragazzi ad esperienze sessuali precoci e depravate
Nel rapporto “Policies for Sexuality Education in the European Union” (2013) pubblicato dal Dipartimento Direzione generale per le politiche interne del Parlamento Ue viene riportato che:
«un’educazione sessuale insufficiente porta ad una precocità del primo rapporto sessuale, ad un aumento del tasso di gravidanze in età adolescenziale e ad una maggiore quantità di persone che soffrono di AIDS e malattie sessualmente trasmissibili».
Il rapporto parla anche di come gli Stati europei si orientano rispetto all’insegnamento dell’educazione sessuale: «nella maggior parte dei Stati membri dell’Unione europea questa materia è obbligatoria (in Svezia, Germania, Danimarca, Finlandia, Austria, Francia, Gran Bretagna)». Fanno eccezione: Italia, Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia, Romania. Aggiunge comunque il rapporto che i problemi si registrano anche negli Stati dove l’insegnamento è obbligatorio perché «la qualità dell’insegnamento e l’assimilazione da parte degli alunni è a volte limitato.
Perfino Papa Francesco sul tema si è così espresso: «Nelle scuole bisogna dare un’educazione sessuale, il sesso è un dono di Dio». Il pontefice sottolinea quindi che l’educazione sessuale dovrebbe iniziare in famiglia. Questo però non sempre è possibile e quindi la scuola supplisce a questo compito.
Non sempre la scuola è però preparata e sa offrire percorsi e figure competenti.
L’educazione sessuale nelle scuole è efficace se non resta un’esperienza isolata.
Tuttavia l’educazione sessuale nelle scuole è tanto più efficace quanto più è accompagnata da campagne informative e di sostegno da parte dei governi nazionali. Non è una materia tecnica e necessita del coinvolgimento di tutti i soggetti: bambini, adolescenti, familiari, docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti delle istituzioni, associazioni.
L’educazione sessuale NON deve essere rivolta solo ai più piccoli! Le persone di ogni età e contesto sociale dovrebbero poter accedere ad una educazione sessuale.
A chi rivolgersi
Infine: rivolgersi ad uno specialista per una visita e consultare siti adatti per informarsi …….non è ‘peccato’! Anzi, è SALUTARE.
Ve ne segnalo alcuni:
sigo.it (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia)
fissonline.it (Federazione italiana di sessuologia scientifica)
societasessuologia.it (Società Italiana di Sessuologia ed Educazione sessuale)…
Ricordo che il confronto con il sessuologo, psicologo, psicoterapeuta, ginecologo, ostetrica, andrologo di fiducia è altrettanto fondamentale.