In molti mi avete chiesto qualche suggerimento riguardo a libri e film per poter trattare con i propri figli, bambini e adolescenti, il tema del lutto e della perdita.
Vi inserisco dei riferimenti che spero possano esservi utili.
Per approfondimenti e altri suggerimenti di lettura/film/canzoni/poesie vi invito a collegarvi alle pagine dedicate sul mio sito: https://www.psicologasilviamimmotti.it/film-consigliati/ e https://www.psicologasilviamimmotti.it/libri-consigliati/
RISORSE – FILM CONSIGLIATI – LIBRI CONSIGLIATI – CANZONI CONSIGLIATE – POESIE CONSIGLIATE
Per i BAMBINI vi segnalo, fra i tanti, un paio di letture entrambe della Erickson (una casa editrice, una garanzia!).
AIUTARE I BAMBINI AD AFFRONTARE LUTTI E PERDITE (di Margot Sunderland, consigliato per bambini di 4/6 anni) e IO DOPO DI TE (di Alberto Pellai, consigliato per bambini 5/10 anni).
Il primo contiene anche delle attività per lavorare insieme ai più piccoli, infatti è molto utilizzato nelle scuole. Il protagonista è Eric, un piccolo drago della sabbia, che dopo aver attraversato la sofferenza imparerà a superare il dolore per aver perso il suo amato amico di giochi.
Il secondo invece tratta una storia più realistica: quella di Pietro e del suo adorato bisnonno Nicola. Grazie ad una favola che l’anziano racconta al nipotino prima di lasciarlo, il bambino riuscirà ad accettare la perdita del bisnonno e a tenerselo per sempre vicino nel suo cuore.
Tra i film di animazione che più vorrei consigliare c’è COCO, uno degli ultimi capolavori di Disney Pixar. La Disney, nel tempo, ha affinato la sua capacità narrativa nel trattare il tema della morte (da Bambi, a Nemo, Up e Big Hero 6). Con questo ultimo film si supera! Peccato che non ci sia stata la giusta accoglienza di pubblico. Forse perché è un cartone che “esce dagli schemi” e non si limita a trattare l’argomento della morte ma fa di essa la sua principale protagonista! Dal Día de los Muertos (il Giorno dei Morti in Messico) ci si trasferisce nel Regno dell’Aldilà, luogo felice e tragico allo stesso tempo. Nel lungo peregrinare di Miguel, il giovane protagonista, due sono i messaggi che passano al telespettatore: per quanto sia doloroso, le persone che perdiamo continuano a vivere grazie a noi, nei nostri ricordi se impariamo a custodirli pertanto è nostra responsabilità aver cura anche dei morti.
Per gli ADULTI invece segnalo:
MI MANCHI TANTO! COME AIUTARE I BAMBINI A SUPERARE IL LUTTO (di Helen Fitzgerald) che potrebbe essere un valido strumento per i genitori per aiutarli nel trattare con i propri figli: la visita ad una persona malata, il tema della morte di una persona cara e quello del funerale.
Mentre un romanzo interessante, FAI BEI SOGNI (di Massimo Gramellini). E’ la storia di un “lutto sospeso”, congelato, mai davvero affrontato. Eppure riguarda la morte di una persona cara al protagonista: la madre. Se la ferita è importante e non è stata mai rielaborata, prima o poi riemerge e travolge con il suo dolore chi cerca di soffocarla. Negare una parte della propria vita è come negare una parte di se stessi. Attraverso le pagine di questo libro accompagniamo il protagonista lungo il suo duro percorso che lo porterà anche a recuperare se stesso.
Segnalo poi il film KILL ME PLEASE del 2010 che si sviluppa intorno ad una questione: è possibile controllare la propria e l’altrui morte? E’ una commedia molto particolare (si capisce subito dalla scelta del regista di girare tutto il film in bianco e nero) che a tratti strappa una risata e, in altri, si presenta in tutta la sua amarezza. Di sicuro la sua visione non ci lascia senza altri punti interrogativi e nuove riflessioni.
Per gli ADOLESCENTI sul tema del lutto e della morte sono stati scritte tantissime pagine e girati innumerevoli film. Dovendone proporre solo alcuni, ve ne indico 3 che hanno coinvolto parecchio pubblico.
BIANCA COME IL LATTE, ROSSA COME IL SANGUE (di Alessandro D’Avenia). Il romanzo si ispira a una vicenda reale che l’autore, quando era supplente in un liceo romano, ha vissuto e che riguarda una ragazza morta di leucemia che frequentava quella scuola. Il protagonista del libro è Leo, un ragazzo “forte come un leone ma terrorizzato dal bianco”. Per lui quel colore simboleggia l’assenza, la privazione, la perdita. In contrasto, c’è il rosso che è amore, passione, sangue e gli ricorda Beatrice, la ragazza con i capelli rossi di cui è innamorato. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare prima di poter rinascere.
TREDICI (di Asher) di cui è stata fatta la serie tv visibile su Netflix. Clay è il protagonista, un adolescente che trova fuori dalla porta della sua abitazione uno scatolone contenente sette audiocassette numerate con lo smalto blu. A registrarle è stata Hannah, la ragazza di cui si è invaghito e che si è tolta la vita due settimane prima. Seppur sconvolto, cede alla tentazione di esplorare a fondo la storia che riguarda lui, la ragazza e l’intero liceo.
SEGUI IL TUO CUORE (titolo originale: Charlie St. Cloud, di Burr Steers). Superate le resistenze o gli “amori” verso l’attore protagonista Zac Efron, concentriamoci sulla pellicola. Il film delicato si costruisce intorno alla morte prematura di un fratello e al ‘blocco’ che ne consegue nella vita del protagonista. Solo quando il nostro “Zac” accetterà di affrontare la perdita e capirà che il fratello non lo ha abbandonato completamente ma continuerà a vivere attraverso di lui, riuscirà a compiere i primi passi nel suo futuro.
Infine volevo indicare un paio di testi PER I COLLEGHI o per chi volesse approfondire l’argomento anche nella teoria.
Ho spesso nominato Frank Ostaseski con il suo SAPER ACCOMPAGNARE. AIUTARE GLI ALTRI E SE STESSI AD AFFRONTARE LA MORTE. L’autore vuole allontanarci da quella che è la classica visione Occidentale della morte e spiega l’importanza di prepararci, durante la vita, anche all’evento della morte. Nell’assistenza di chi sta per abbandonarci, possiamo apprendere molte cose per procedere anche noi al lavoro su noi stessi. «Assistere una persona prossima alla morte può essere una straordinaria occasione per coltivare la consapevolezza e uno specchio attraverso il quale vedere noi stessi».
Della Kubler-Ross IMPARA A VIVERE, IMPARA A MORIRE. L’autrice parla di “dignitosa consapevolezza” verso il fine vita e accettazione della morte come parte dell’esistenza. Grazie alle sue esperienze con i malati terminali, Kubler-Ross definisce i cinque stadi relativi alla prognosi della morte che sono diventati ormai celebri e utilizzati in diversi ambiti di applicazione.
Il cortometraggio THE LADY AND THE REAPER (di Javier Recio Gracia) di cui sotto inserisco il link. Può essere utilizzato anche nelle scuole o nei convegni per introdurre in maniera accattivante il tema della morte e dell’accanimento terapeutico.
Per avere una consulenza o per ogni altra necessità, ricordo i miei contatti:
cellulare 327 6287132
email info@psicologasilviamimmotti.it
sito www.psicologasilviamimmotti.it
instagram psicologasilviamimmotti
facebook Dott.ssa Silvia Mimmotti, Psicologa